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Miért a toszkán dialektus lett a sztenderd olasz nyelv alapja?

Figyelt kérdés
2012. nov. 17. 18:48
 1/1 anonim ***** válasza:

Idézek a wikiről, a lényeg a második bekezdésben van, onnan hogy "diffusione" (remélem érthető, mert a magyar megfelelője nem írja ezeket):


Dal volgare fiorentino all'italiano [modifica]« ... del bel paese là dove 'l sì suona »

(Dante Alighieri, Inferno, canto XXXIII, v. 80)


L'assetto attuale dell'italiano discende in sostanza da quello del volgare fiorentino trecentesco, ripulito dei tratti più marcatamente locali.[9] Tra i numerosi tratti che l'italiano riprende dal fiorentino trecentesco, e che erano invece estranei a quasi tutti gli altri volgari italiani, si possono citare per esempio, a livello fonetico, cinque elementi discriminanti individuati da Arrigo Castellani:


i "dittonghi spontanei" ie e uo (piede e nuovo invece di pede e novo);

l'anafonesi (tinca invece di tenca);

la chiusura di e protonica (di invece di de);

l'evoluzione del nesso latino -RI- in i invece che in r (febbraio invece di febbraro);

il passaggio di ar atono a er (gambero invece di gambaro).

Già dalla fine del Trecento la lingua parlata a Firenze si distacca però da questo modello, che successivamente viene codificato da letterati non fiorentini a cominciare da Pietro Bembo,(Prose della volgar lingua)e usato come lingua comune per la scrittura in tutta Italia[senza fonte] a partire dalla seconda metà del Cinquecento. Secondo Bruno Migliorini, «Se leggiamo una pagina di prosa, anche d'arte, degli ultimi anni del Quattrocento o dei primi del Cinquecento, ci è di solito abbastanza facile dire da quale regione proviene, mentre per un testo della fine del Cinquecento la cosa è assai malagevole».[10] A partire da questo periodo tutti gli storici della lingua parlano quindi ormai di lingua italiana in senso moderno, e non più di volgare fiorentino.


Diffusione dell'italiano nell'uso quotidiano [modifica]

Alessandro ManzoniL'italiano rimase lingua di uso quotidiano per fasce molto ridotte della popolazione almeno fino alla seconda metà dell'Ottocento. A questo punto si deve a un altro pioniere della lingua italiana, Alessandro Manzoni, l'aver adottato il fiorentino come lingua ufficiale dell'Italia, che proprio allora stava nascendo come nazione. La sua decisione di donare una lingua comune alla nuova patria, da lui riassunta nel celebre proposito di «sciacquare i panni in Arno»,[11] fu il principale contributo di Manzoni alla causa del Risorgimento.[12]


In seguito, fattori storici quali l'unificazione politica o la prima guerra mondiale hanno contribuito a renderne l'uso molto più comune. Nella seconda metà del Novecento in particolare, la diffusione della lingua è stata rapida anche grazie al fondamentale contributo della televisione.

2012. nov. 22. 08:49
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